Gli animali possono essere gelosi?
La gelosia è un’emozione molto complessa collegata ad altre emozioni quali la paura, l'abbandono, la perdita, il dolore e la rabbia. Essa diventa un modo per attirare l'attenzione e mettere alla prova la forza di un legame. Gli studiosi parlano della gelosia come di un'emozione tipicamente umana, ma gli animali possono essere gelosi?
Mark Bekoff, etologo professore emerito presso l’Università del Colorado, cofondatore di Ethologist for Ethical Treatment of Animals, parla dell’esistenza di una ricca vita emotiva, intellettiva e morale degli animali (La vita emozionale degli animali). Gli animali condividono con noi un nucleo molto simile di emozioni, che si sono evolute diventando un fattore fondamentale per l'unione sociale (per Bekoff, alcuni animali potrebbero avere il senso dell’umorismo o quello della meraviglia).
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Ma già Darwin aveva descritto le emozioni degli animali sostenendo la continuità evolutiva tra gli animali e l'essere umano, sottolineando che le differenze, se ci sono, sarebbero di quantità e non di qualità. Studi di neuroetologia, hanno inoltre confermato che i vertebrati, mammiferi e uccelli, condividono strutture cerebrali che sovrintendono a varie funzioni quali emozioni, comportamento e memoria a lungo termine.
Con questi presupposti possiamo quindi affermare che gli animali provano emozioni, e se la gelosia è un'emozione, allora gli animali provano gelosia.
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Tutti i proprietari di cani e gatti non saranno sicuramente stupiti da questa affermazione, perché sono pronti a documentare numerose occasioni in cui il loro cane o gatto ha dato prova di essere geloso!
Dal punto di vista etologico cani e gatti vivono l'emozione in modo diverso rispetto agli esseri umani. Questa emozione è collegata alla competizione ed alla possessività. In natura, tra le specie selvatiche, in circa il 90% delle specie di uccelli, i maschi e le femmine nella stagione riproduttiva stringono legami di coppia che precludono la possibilità di poliginia o poliandria. La gelosia sembrerebbe quindi necessaria durante la riproduzione per garantire la fitness riproduttiva degli individui, l'eredità genetica che ogni individuo tramanda nel futuro. Numerose specie infatti hanno sviluppato dei comportamenti molto aggressivi per difendere il loro territorio e il loro diritto esclusivo di accoppiarsi con le femmine.
Charles Darwin individuò che alla base della gelosia ci sia una motivazione evoluzionistica, inquadrandola come una difesa istintiva della coppia. I comportamenti associati alla gelosia servirebbero quindi ad aumentare le probabilità che i membri della coppia stiano insieme, si riproducano ed allevino i figli fino alla maturità, così da tramandare i propri geni attraverso le generazioni. Per Darwin quindi la gelosia sarebbe un'emozione innata, visto che compare anche tra gli animali.
Nei cani e nei gatti possiamo osservare comportamenti riconducibili alla gelosia quando si trovano a competere per le attenzioni del proprietario o di un amico gatto o cane. Quindi, quando osserviamo il nostro cane o il nostro gatto interporsi mentre stiamo iniziando un'interazione con un'altra persona o un altro animale, probabilmente dimostra solo di essere geloso di noi e di volere la nostra attenzione in esclusiva.
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Dott.ssa Emmanuela Diana
Dottore Magistrale in Scienze Biologiche
Spec. Biologia Animale
Consulente Etologa Zooantropologa di Etologia Consapevole®
Fondatrice del metodo Etologia Consapevole®
MARK BEKOFF